Con lo sviluppo extra urbano della città e dei più rapidi mezzi di comunicazione verso il centro, fu possibile ai primi del ‘900 creare piccoli satelliti urbani, sorta di borghi spesso con caratteristiche uniformi, raccolti lungo una strada o una piazza. E' questo il caso del quartiere di “Case e alloggi per gli impiegati”, nato nel 1907 con progetto di Gustavo Giovannoni che fu a capo dell'ufficio tecnico della cooperativa edilizia che costruì i numerosi villini nella zona. Fulcro dell'intervento fu la piazza Caprera, una vasta piazza centrale con due testate a portico – originariamente costruite per ospitare esercizi commerciali – con al centro, dal 2000, una fontana con sculture del francese Zwobada. Si vennero così a realizzare case a schiera, hotel particulier e decine di villini suggestionati a vario titolo dai revival del passato – Rinascimento e Barocco – o da più intrigante ricerca con richiami floreali o Liberty, opera di A. D'Aste Stella, E. Sacconi, S. Gentiloni Silverii, G. Giovannoni, E. Scifoni. Percorreremo le strade dell'intervento - via Malta, via delle Alpi, via Appennini, via delle Isole, via dei Colli etc. – per giungere fino alla villa cardinale Giulio Alberoni, di gusto eclettico, sorta sulla vigna Odescalchi. Con l'occasione ammireremo anche due pregevoli edifici, un palazzo di Giulio Gra e il villino affrescato con scene di cavalieri medievali, quest'ultimo di paternità incerta (Gino Coppedè o Enrico Del Fa).