Il Casino Pallavicini Rospigliosi è un piccolo edificio costruito dal 1612 dall'architetto fiammingo Giovanni Vasanzio (italianizzazione di “Gio van Zants”) per volere del card. Scipione Borghese all’interno di un giardino sul Quirinale, nell’area delle Terme di Costantino.
Il Casino si sviluppa su un’area terrazzata creata per colmare i dislivelli tra la piazza del Quirinale ed il giardino inferiore del palazzo di cui fa parte.
La facciata è un vero compendio di arte antica, una sorta di galleria lapidaria, secondo un gusto che in quegli anni si stava affermando a Roma. Essa è decorata da numerosi reperti antichi inseriti a parete quali parte integrante del disegno architettonico. Si ammirano busti e sarcofagi romani del II e III sec. d. C., per lo più accomunati da temi tra loro ricorrenti. Di particolare bellezza si citano la scena della Caccia al Leone (250 d. C.), un gruppo di rilievi con l’incontro tra Dioniso e Arianna e il Trionfo di Dioniso, una lastra con Endimione e la luna (140-150 d. C.) e un’altra con il Ratto di Persefone (160 d. C.). Nella volta dell’ambiente centrale, tra il 1613 e il 1614, Guido Reni realizzò il celebre affresco del Carro dell’Aurora - da cui deriva il nome del Casino - espressione sublime del classicismo seicentesco, inserendola in una imponente cornice in stucco, quest’ultima opera di Ambrogio Buonvicino. L’ampia sala centrale è inoltre decorata da affreschi raffiguranti le Quattro Stagioni dipinti da Paul Brill, il Trionfo dell’Amore e della Fama e il Trionfo di un generale romano opera di Antonio Tempesta e Cherubino Alberti.