La basilica immersa nel cuore del parco dell'Appia antica è intitolata a San Giovanni Evangelista, che secondo una pia tradizione avrebbe subito presso Porta Latina il martirio dell'olio bollente, rimanendone illeso. Il vicino tempietto di S. Giovanni "in oleo" ricorda proprio questa vicenda e la sua suggestiva pianta ottagonale fu ristrutturata da Borromini con una originalissima copertura. La chiesa ha origini paleocristiane come attesta la pianta basilicale a tre navate terminate da tre absidi, rarità architettonica proveniente dal mondo bizantino. Sapiente è il reimpiego dell'antico con le variegate colonne, i magnifici capitelli ionici, il pavimento marmoreo del presbiterio. Nell'VIII secolo l'edificio venne ristrutturato con arredi carolingi e fu dotato di un pozzo ancora ben conservato. Nel 1191 fu nuovamente risistemato con l'aggiunta del superbo campanile romanico a trifore e con la realizzazione di un imponente ciclo affrescato con le storie parallele dell'Antico e del Nuovo Testamento. Questi affreschi, scialbati per secoli e riscoperti in età moderna, sono fondamentali per la storia della pittura medievale romana. Oggi la chiesa, liberata dalle superfetazioni barocche, conserva l'originario impianto altomedievale, con un'aura mistica e la notevole luminosità dovuta alle sue ariose finestre. Un gioiello di un'epoca tutt'altro che buia, come spesso viene etichettato il Medioevo.