Una visita a due tra le più importanti chiese di Roma, capaci con la loro architettura e le numerose opere pittoriche custodite, a raccontare il percorso dell'arte romana del XVI-XVII secolo. La chiesa di Santa Maria della Pace fu voluta nel 1482 da papa Sisto IV con progetto forse di Baccio Pontelli. Nel 1656-1667 venne trasformata da papa Alessandro VII ad opera di Pietro da Cortona, che aggiunse la famosa facciata barocca con protiro a colonne e modificò urbanisticamente la piazza. Le cappelle sono vere gemme d'arte: la Chigi attribuita a Raffaello e che eseguì anche l'affresco delle “Sibille”; la Cesi con affreschi di Rosso Fiorentino; la Ponzetti con affreschi rinascimentali di Baldassarre Peruzzi; la Mignanelli decorata con marmi provenienti dal Tempio di Giove Capitolino. La tribuna del Cortona conserva opere di Carlo Maratta, Orazio Gentileschi e Lavinia Fontana. A pochi metri di distanza troveremo Santa Maria dell'Anima, fondata nel XIV secolo come oratorio dell'ospizio dei tedeschi ed ancora oggi è la chiesa della comunità tedesca di Roma. L'alta facciata rinascimentale, attribuita a Giuliano da Sangallo, è a coronamento orizzontale, su tre ordini. I tre portali classicheggianti, con colonne scanalate, con capitelli compositi e con timpano, sono ritenuti opere di Andrea Sansovino. Il campanile ricorda nella sua decorazione gli svettanti pinnacoli delle chiese d'oltralpe, distinguendosi per forme e decorazione nel panorama della città. L'interno della chiesa - diviso con curiose asimmetrie da pilastri alti e sottili - ricorda la tipica struttura delle "Hallenkirchen" tedesche ed è impreziosito da opere di grande interesse per il nostro Rinascimento, tra cui la splendida pala d'altare di Giulio Romano nell'abside, la Deposizione di Francesco Salviati, la replica del Lorenzetto della Pietà michelangiolesca, le opere di Carlo Saraceni, il magnifico monumento sepolcrale di papa Adriano VI, ultimo papa straniero prima di Papa Giovanni Paolo II.